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ELENCO
mer - 10 giu 2015
Prestazioni gratuite, come ci si deve comportare con il Fisco. Prada, rimane la necessità di rispettare il dettato deontologico

Sono molti i dentisti che durante la propria attività effettuano prestazioni gratuite, anche per assistere persone socialmente deboli. Ma dal punto di vista fiscale, come ci si deve comportare?

A chiederlo è stato l’Ordine dei Medici di Torino all’Agenzia delle Entrate, in particolare per la stesura di certificati a persone indigenti.

Ricordando che le prestazioni sanitarie sono esenti IVA, l’Agenzia delle Entrate precisa che l’esenzione è solo per le prestazioni erogate a seguito di un corrispettivo economico e questo comporta che i materiali utilizzati per erogare una prestazione gratuita, per esempio il costo del dispositivo protesico fatturato dal laboratorio odontotecnico, non possono essere detratti come spesa.
In caso di prestazione gratuita è inoltre consigliato far firmare al paziente una dichiarazione nella quale si attesta che la prestazione è stata resa gratuitamente, anche se, in caso di verifica, gli organismi preposti al controllo potranno comunque accertare l’esatta natura delle operazioni poste in essere.

“Noi dentisti offriamo spesso prestazioni gratuite a pazienti particolarmente indigenti rivelando a pieno la nostra natura di medici, e onorando la nostra missione, quella di curare le persone”, commenta il Presidente Nazionale ANDI Gianfranco Prada. “Anche il nostro Codice di Deontologia medica, all’art. 54, evidenzia che il medico può effettuare visite e prestare gratuitamente la propria opera ma chiarisce che questa pratica non deve avere come fine quello commerciale e non deve costituire concorrenza sleale o sia finalizzata ad illecito accaparramento della clientela”.

Precisazione del Presidente Prada chiaramente riferita alla pratica di alcuni centri odontoiatrici che promuovono, verso i nuovi pazienti, visite gratuite o “prestazioni civetta”.

“Questa pratica è da condannare non solo perché può creare concorrenza sleale ma perché sminuisce, agli occhi del cittadino, la visita odontoiatrica, presentandola come una pratica poco importante che può essere perfino regalata. Invece, come sappiamo bene, la visita è un importante atto medico da sostenere con accuratezza, impiegando il tempo e le conoscenze che negli anni il dentista ha acquisito con impegno e studio ma soprattutto da promuovere verso i cittadini come primo atto di prevenzione”.



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